Per trasmettere i dati dei corrispettivi giornalieri è necessario dotarsi di registratori telematici, che hanno specifiche caratteristiche tecniche, che sigillano i dati delle operazioni commerciali, predispongono un file in formato xml e che verrà inviato all’Agenzia delle Entrate.
L’invio dei corrispettivi deve essere fatto entro 12 giorni dall’effettuazione del corrispettivo.
Questo nuovo adempimento esonera l’esercente dall’emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali e dalla tenuta del registro dei corrispettivi, con emissione di un documento che ha solo validità commerciale per il cliente che lo riceve.
Nel caso in cui l’esercente possieda un registratore di cassa acquistato recentemente può chiedere al tecnico abilitato di adattarlo alle nuove normative; se ciò non fosse possibile è necessario acquistare un registratore telematico di nuova generazione.
Per attivare la procedura telematica l’esercente deve procedere all’ACCREDITAMENTO presso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Si accede al portale “Fatture&Corrispettivi” con le credenziali di Fisconline o Entratel, o con la carta nazionale dei servizi (CNS) o SPID. L’accreditamento può avvenire anche tramite l’intermediario con apposita delega del contribuente.
La procedura di accesso al portale “Fatture&Corrispettivi” avviene selezionando “vai a corrispettivi” nel riquadro corrispettivi e premere il link “accreditati” compilando i dati richiesti.
Il tecnico abilitato deve procedere al CENSIMENTO del registratore di cassa telematico, ossia mediante un comando dell’apparecchio che lo collega all’Agenzia delle Entrate e riceve in automatico il certificato elettronico che viene custodito nella memoria del registratore. Con il censimento il registratore di cassa sigilla elettronicamente i files xml contenenti di dati dei corrispettivi giornalieri ad ogni chiusura di cassa.
L’ATTIVAZIONE del registratore di cassa telematico avviene successivamente al censimento, con un comando presente sull’apparecchio che il tecnico abilitato attiverà; con l’attivazione la matricola del registratore di cassa telematico viene abbinata alla partita Iva dell’esercente.
Dopo aver proceduto all’attivazione il registratore di cassa sarà visibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate sempre sul portale “Fatture&Corrispettivi” e l’Agenzia delle Entrate metterà disponibile sul sito un codice QRCODE da scaricare e applicare sul registratore di cassa. Sarà cura dell’esercente o intermediario delegato, fornire tale QRCODE al tecnico abilitato che lo applicherà al registratore di cassa.
Ora si può procedere alla MESSA IN SERVIZIO del registratore di cassa. Se il registratore è munito di una procedura automatica il tecnico lo avrà impostato con una data precisa, altrimenti sarà necessario l’intervento del tecnico abilitato.
La messa in servizio può quindi essere effettuata congiuntamente all’attivazione del registratore telematico oppure successivamente alla data di attivazione purché sia già stata effettuata l’attivazione comunicando all’Agenzia delle Entrate la data effettiva della messa in servizio.
Fino alla data di messa in servizio il registratore di cassa telematico può essere utilizzato come registratore di cassa per la certificazione dei corrispettivi e per l’emissione dello scontrino fiscale valido fino al 31 dicembre 2019.
L’obbligo di invio telematico dei corrispettivi riguarda, dal 1.1.2020, anche i contribuenti in REGIME FORFETTARIO. Qualora essi intendano emettere la fattura in alternativa allo scontrino, tale documento potrà essere emesso ancora in forma cartacea e non elettronica.
Per esempio, una estetista potrà evitare di memorizzare e inviare i corrispettivi in forma telematica se, al momento di effettuazione dell’operazione, emetterà un documento equivalente alla fattura in forma cartacea. Infatti, l’art. 1 c. 3 del D.Lgs. 127/2015 esclude dalle norme sulla fatturazione elettronica i contribuenti che applicano il regime forfettario i quali, quindi, possono continuare ad emettere fatture cartacee.
L’esonero dalla fattura elettronica permane anche in base al disegno di legge di bilancio 2020, che prevede l’emissione della fattura elettronica per i forfettari solo come comportamento premiale al fine di ridurre di un anno il periodo di accertamento.
(articolo aggiornato al 12 novembre 2019)